Bathroom Religion

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    Scritta da questo autore.




    La chiave fece un solo giro nella toppa invece delle tre mandate che Yoko si aspettava, e la ragazza restò un attimo a fissare la maniglia prima di entrare e trovare l’attaccapanni occupato dalla famigliare giacca di pelle. Le venne da sorridere. Le faceva ancora una strana impressione che anche Kamina avesse le chiavi dell’appartamentino, tanto più dato che anche lei si era trasferita lì da poco e l’uomo l’aveva pure aiutata con l’arredamento (leggasi: fatta impazzire con un catalogo delle duecento cose più inutili che la ragazza avrebbe potuto acquistare, incluso una televisione HD da 120 pollici con un sistema audio che poteva rivaleggiare con quello del cinema multisala in fondo alla strada). Del resto già prima del trasloco Kamina aveva insistito che lei si facesse una copia delle chiavi del proprio appartamento, ma dato che lui divideva la casa con Simon era molto meno probabile che Yoko decidesse di spuntare lì all’improvviso dopo il lavoro, specialmente considerato che le probabilità di inciampare in nel ragazzino e in Nia intenti a “sperimentare” erano recentemente aumentate.

    “Kamina?” chiamò, senza ricevere risposta. Entrò in camera e con un sospiro di sollievo si tolse le scarpe e i jeans, e poi la camicetta e il reggiseno, sostituendoli con una canottiera pescata dal cumulo di vestiti sopra la sedia. Il disordine cronico di Kamina stava diventando contagioso… e a proposito: non stava giocando con l’x-box e non stava ronfando sul letto o sul divano. Nello scenario delle attività post-lavorative dell’uomo restava un’unica possibilità.

    Yoko aprì la porta del bagno senza bussare e fu accolta da una vampata di nebbia stile londinese. Scosse la testa, si fece strada in mezzo al vapore fino al cesto della roba da lavare, all’altra estremità del bagno stretto e lungo, e vi lasciò cadere i vestiti che si era appena tolta, poi si stiracchiò e solo a quel punto lanciò un’occhiata critica all’uomo sdraiato nella sua vasca da bagno, con gli occhi chiusi e un’espressione di puro godimento sulla faccia.

    “Ammettilo, che mi ami solo perché ho una vasca da bagno e tu e Simon no”.

    “Ti amo solo perché hai una vasca da bagno” ripetè Kamina, sprofondando un po’ di più nell’acqua calda.

    “Spero tu non abbia svuotato del tutto il boiler, me lo volevo fare anch’io un bagno”. La ragazza si piazzò di fronte al lavabo, dando le spalle alla vasca. Passò una mano sullo specchio, liberando una striscia dal vapore condensato, e si studiò il viso. La giornata era stata tremendemente stancante, aveva decisamente bisogno di un po’ di relax in mezzo alla schiuma…

    Sentendo l’acqua sciabordare fece per girarsi, sperazosa che Kamina avesse deciso di cederle già il posto, ma prima di poterlo fare sentì un braccio sotto le gambe, un altro dietro la schiena, perse l’equilibrio e l’istante successivo si ritrovò a piombare nella vasca, la schiena contro il petto dell’uomo, mentre un piccolo tsunami di acqua e schiuma si riversava sul pavimento. Dopo un attimo di onesto stupore per il fatto che Kamina fosse riuscito ad eseguire la manovra senza che nessuno dei due si facesse un male cane sbattendo contro il bordo della vasca o il muro, si girò a fissare la sua espressione soddisfatta senza fare nulla per nascondere la propria irritazione.

    “Sappi che il disastro sul pavimento lo asciughi tu!”

    “Ehi, hai detto che volevi farti un bagno anche tu, di che ti lamenti”.

    “Rischiare la vita nel tentativo non era esattamente ciò che avevo in mente”. Yoko si rigirò del tutto con una certa fatica nella vasca stretta, fino a sedersi sulle gambe di lui, le ginocchia piegate ai lati dei suoi fianchi. Buona parte dell’acqua era finita fuori ed ora le arrivava a malapena alla vita, e le stava venendo la pelle d’oca su tutta la metà superiore del corpo. Bell’idea… Rizzò la schiena, portandosi le mani sui fianchi e sforzandosi di guardarlo con il massimo biasimo possibile, solo per rendersi conto che l’attenzione di Kamina era fermamente stabilizzata sulla canottiera bagnata e sul modo in cui essa aderiva al petto pieno della ragazza, delineando perfettamente i suoi seni fino alla punta dei capezzoli. Yoko fece un sospiro.

    “Tu hai un problema, lo sai?”

    “Io la chiamerei una fissazione”. Kamina alzò lo sguardò e le indirizzò un sorriso divertito. Le posò una mano sulla coscia, accarezzandola lentamente, mentre con l’altra afferrò il tessuto della canottiera sulla sua schiena, tirandolo, stringendole il seno. “Un’ossessione, un fanatismo… di sicuro non un problema”. Avvicinò il viso al petto di lei e prese a leccarle e mordicchiarle la pelle attraverso il tessuto sottile, continuando a guardarla dal basso verso l’alto, intensamente. “Diciamo pure una religione” continuò a parlare contro il suo seno “Il giorno che fonderai una setta basata sulle tue tette, contami tra gli adepti”. Divisa tra lo sbuffare, il ridere e il mordersi le labbra per trattenere un gemito, Yoko riuscì a mantenere l’espressione irritata per altri sei secondi (senza che questo le impedisse di approfittare della posizione per ammirare il corpo del suo amante in scorcio, le spalle e il petto disegnati di blu e decorati da goccioline d’acqua), poi rinunciò e lasciò che le sue mani risalissero lungo il corpo di Kamina, tastando la schiena muscolosa e seguendo a memoria le tracce dei tatuaggi. Si chinò a baciargli i capelli bagnati, mentre le mani di lui toccavano e assaporavano, risvegliando la pelle infreddolita e facendola tremare per altri motivi. Mosse il bacino, premendolo contro quello di lui e strofinando il suo pube coperto dalle mutandine sul sesso già duro, sorridendo soddisfatta e un pochino senza fiato quando lo sentì gemere rocamente a sua volta intorno capezzolo che stava succhiando. Kamina le afferrò i fianchi, schiacciandola contro di sé, mentre si staccava dal suo petto per baciarle il collo e la bocca. “Ci ho ripensato” mormorò mentre Yoko gli carezzava le labbra con la punta della lingua. “Se fondi una religione, non voglio che esca da questo bagno. La voglio tutta per me”. Fece scivolare una mano sotto l’elastico delle mutandine, e iniziò a muovere due dita in tondo, lentamente.

    “Suggerisco… ah… una cappella in camera da letto” Yoko stava cercando di sfilarsi le mutandine almeno a metà senza staccarsi più di un millimetro dal corpo dell’uomo, meglio ancora senza staccarsi per niente, e l’acqua non rendeva il tutto più semplice. “…Comodità, non per altro…” “Sei tu la divinità, scegli tu…”

    Decidendo che aveva bisogno di distrarlo per ottenere spazio di manovra, la ragazza fece scivolare una mano in basso, afferrandolo e muovendo la presa su e giù con lentezza esasperante. Kamina ora aveva gli occhi incollati verso il basso, dove le loro mani affiancate facevano del loro meglio per farli impazzire, e come sempre quando si ritrovava messo di fronte al desiderio palese di lei, arrossì leggermente senza rendersene conto. Era una cosa che Yoko trovava adorabile, e che si guardava bene dal fargli notare: era sicura l’avrebbe preso come un affronto alla propria virilità. Sorridendo con affetto nonostante l’eccitazione crescente, la ragazza gli mise una mano sul petto e premette, allontandolo appena, poi si aggrappò alla sua spalla per mantenersi in equilibrio mentre sollevava una gamba e finalmente riusciva a togliersi le mutandine almeno a metà. Kamina ne approfittò per afferrare l’orlo della canottiera e sfilargliela via quasi del tutto, lasciandola a penzolare dal braccio posato sulla sua spalla. Il secondo successivo i loro corpi erano di nuovo incollati l’uno all’altro, l’uno nell’altrom ondeggiavano all’unisono a velocità crescente, mentre schizzi d’acqua si rovesciavano sul pavimento già abbondantemente allagato. Yoko gli si avvinghiò con forza, mordendogli una spalla e poi limitandosi a tenere il volto premuto contro la pelle bollente, famigliare. Sentiva la guancia di lui schiacciata contro i propri capelli, e la sua voce vibrargli nella gola, contro l’orecchio, mentre ripeteva parole inintelligibili e importanti, finchè quelle amatissime dita non si insinuarono di nuovo in mezzo al loro calore, strofinando, e il mondo della ragazza si liquefece per un lungo istante. Poi toccò a lei, mentre Kamina si lasciava andare all’indietro nella vasca, muoversi quasi selvaggiamente, sicura che le ginocchia che urtavano contro la porcellana le si stavano ricoprendo di lividi, e che della cosa non le potesse importare di meno, non quando poteva guardare quell’espressione sul volto di Kamina, sentirsi i suoi occhi quasi estatici addosso, sul suo volto e sul suo seno, come se fossero le cose più gloriose che avesse mai visto. Con quello che sembrava quasi un lamento l’uomo si tirò su di scatto, piegandosi in avanti ed irrigidendosi… per poi lasciarsi andare di nuovo giù, stavolta trascinandola con se. Yoko gemette, sentendolo scivolare via dal proprio corpo e gli si raggomitolò contro, sospirando soddisfatta.

    Non proprio il bagno caldo che aveva in mente… ma rilassante uguale.

    “…la scopata la proporrei come sacramento principale, ripetibile almeno tre volte al giorno, non necessariamente in vasca” mormorò Kamina, un po’ assonnato. Le avvolse un braccio intorno, mentre con l’altra mano si rimise a giocherellare pigramente con il seno della ragazza. Yoko sollevò appena il capo e gli diede una debole testata sul petto.

    “Basta che il sacerdote qui presente si ricordi che è sua incombenza anche tenere in ordine il tempio… e asciugare il pavimento”. Con un dito si mise a tracciare i segni blu a pochi centimetri dal suo naso, più e più volte, sorridendo tra se e se. Ognuno aveva le sue fissazioni, ed i due rimasero accoccolati insieme ad occuparsi delle proprie finchè la poca acqua rimasta non si raffreddò del tutto.



     
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  2. So4P_¥96¥_Eli†3
     
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    L'Ho letto tutto , mi hai fatto suscitare molti ricordi .... bellissimi , ma mi hai fatto anche

    No , non era quello che pensavate XD , Mi hai fatto anche immaginare uno splendido finale alternativo all'anime


    Se l'hai scritto tu , complimenti , è bellissimo , sopratutto le descrizioni ;)
     
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    Nono, guarda bene sopra, non l'ho scritta io XD
    Comunque è molto bella: ho sbavato sopra la tastiera come un cane LOOOOOOL
     
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  4. So4P_¥96¥_Eli†3
     
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    CITAZIONE (Silver~ @ 5/6/2012, 19:54) 
    Nono, guarda bene sopra, non l'ho scritta io XD
    Comunque è molto bella: ho sbavato sopra la tastiera come un cane LOOOOOOL

    Idiota che sono , ero cosi' preso dal leggere che non me ne sono accorto XD
    Io piu che sbavare , ho provato un pò di felicità nell'immaginarmi i due miei personaggi preferiti che avevano il giusto compenso , per ciò che avevano fatto.... ( erano felici assieme , insomma ... )

    Ansichè della triste sorte che gli è toccata a entrambi.
     
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    Ahahah me la ricordavo questa. È proprio carina. È bello vedere Yoko e Kamina così allegramente insieme xD
     
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    Io piu che sbavare , ho provato un pò di felicità nell'immaginarmi i due miei personaggi preferiti che avevano il giusto compenso , per ciò che avevano fatto.... ( erano felici assieme , insomma ... )

    Beh, sì, questo in primis, ovvio! ^^
     
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5 replies since 5/6/2012, 15:33   113 views
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